Consumo dell’acqua nell’industria: come avviene e come limitarlo

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Quando si parla di consumo idrico e di risparmio d’acqua si pensa subito a ciò che ogni persona, nel proprio piccolo, può fare per limitare lo spreco di questo bene prezioso. Ma c’è un altro ambito, quello industriale, che incide pesantemente sul bilancio idrico.  

Il consumo di acqua nell’industria è davvero ingente perché, può essere necessaria alla realizzazione del prodotto vero e proprio, al funzionamento dei macchinari (in molti apparecchi e strumenti l’acqua è indispensabile per garantire i processi di raffreddamento che consentono al macchinario di funzionare correttamente senza surriscaldarsi), alla pulizia dell’ambiente o alla climatizzazione/riscaldamento del luogo di produzione.

Vediamo alcuni esempi di come viene utilizzata l’acqua nelle industrie.

  • TESSILE, TINTORIA, LAVANDERIA: quello che ha a che fare con il tessile è forse il settore industriale che utilizza più acqua (circa 93 milioni di metri cubi all’anno, il 4%dell’acqua potabile globale). Questa risorsa diventa indispensabile per i lavaggi, i candeggi e la tintura delle fibre,

 

  • CARTIERE: forse non ci si pensa, ma l’acqua è un elemento indispensabile per la produzione della carta perchè funge da legame per le fibre, inoltre serve anche in fase di trasporto, per la pulizia e nei processi di raffreddamento. Si stima che per produrre un foglio A4 possano essere necessari anche 13 litri d’acqua mentre 1Kg di cellulosa può arrivare a richiedere fino a 400 litri d’acqua,

 

  • INDUSTRIA CHIMICO FRAMACEUTICA: il consumo d’acqua nell’industria chimico farmaceutica è davvero importante perché riguarda sia le applicazioni tecnologiche (riscaldamento o raffreddamento degli ambienti e dei macchinari, pulizia degli ambienti) sia le applicazioni di processo (nella solubilizzazione, come fluido termovettore, nella distillazione, nella produzione di acidi o sali, nei lavaggi e le diluizioni, nella realizzazione di sciroppi o preparazioni iniettabili ecc.),

 

  • INDUSTRIA ELETTRONICA: questo settore si avvale dell’acqua per la creazione dei circuiti integrati. È molto importante che l’acqua impiegata a questo scopo presenti determinate condizioni di purezza perché ogni particella o contaminante potrebbe compromettere il funzionamento dei circuiti,

 

  • INDUSTRIA ALIMENTARE: anche senza considerare l’allevamento e l’agricoltura, ma guardando solamente alla realizzazione di prodotti finiti è facile capire che il consumo d’acqua nell’industria alimentare impegna una percentuale sostanziale del consumo idrico generale. Per avere un’idea della sua rilevanza basta pensare a quanta acqua utilizziamo noi per cucinare, mondare le verdure, lavare pentole e stoviglie, far funzionare frigorifero e congelatore, azionare la lavastoviglie ecc. Trasportando tutte queste azioni su scala industriale le proporzioni aumentano considerevolmente,

 

  • OSPEDALI E CASE DI CURA: forse non lo si può considerare un vero e proprio contesto industriale, ma anche l’ambito sanitario/ospedaliero consuma enormi quantità d’acqua che sono necessarie prima di tutto per garantire la massima pulizie e l’igiene impeccabile delle sale operatorie, degli ambulatori e dei luoghi di degenza oltre che per la sterilizzazione della strumentazione medica, il lavaggio della biancheria, alcuni processi quali la dialisi, il riscaldamento/raffreddamento degli ambienti e dei macchinari.

Come ridurre il consumo d’acqua nell’industria

Ora che abbiamo visto come viene utilizzata l’acqua nelle industrie e, soprattutto, la grande quantità necessaria, è importante cercare di capire se e come è possibile risparmiarla magari stoccandola in apposite cisterne flessibili come quelli di Eco Tank.

Nei nostri approfondimenti abbiamo più volte sottolineato quando importante sia la raccolta di acqua piovana per lo stoccaggio e il recupero di questo bene prezioso.

Tuttavia, in molti dei casi citati, non è possibile avvalersi dell’acqua piovana perchè la risorsa richiesta deve avere precise condizioni di purezza, pulizia e filtrazione.

Questo sarebbe un ostacolo insormontabile nel caso di cisterne fisse o rigide che non possono essere dislocate dal luogo in cui si trovano e in cui viene raccolta l’acqua.

Le cisterne flessibili di Eco Tank, invece, sono facilmente immagazzinabili e trasportabili ai più vicini impianti di potabilizzazione o ovunque l’acqua possa essere trattata e filtrata per il riutilizzo industriale e sono dei validi serbatoi per la conservazione dell’acqua resa potabile.

Inoltre, è importante considerare che, anche se l’acqua piovana non può essere utilizzata nelle applicazioni di processo per la produzione alimentare, farmaceutica o per la pulizia, può invece essere sfruttata per le applicazioni tecniche quali il riscaldamento/raffreddamento degli ambienti e dei macchinari.

Perché usare le cisterne morbide do Eco Tank

Eco Tank progetta e produce cisterne flessibili da oltre 70 anni. L’ampia gamma di prodotti che propone (serbatoi che vanno dai 500 litri ai 100.000 litri) è pensata per dare risposta alle più diverse esigenze di raccolta, stoccaggio e riutilizzo.

I materiali utilizzati sono di prima qualità: poliestere ad alta tenacità di origine europea trattato appositamente per impedire la formazione di muffe e funghi e respingere i raggi UV.

Possono essere installate all’aperto, in quanto non temono le condizioni climatiche più estreme (sono progettate per sopportare temperature che vanno da -30°C a +70°C e la loro installazione non richiede nessun permesso o licenza edilizia.

La grande qualità e la versatilità di questi prodotti ne consente il riutilizzo e il reindirizzamento ad altri scopi qualora fosse necessario.

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